Storicamente si identifica la Via Francigena con l’insieme di strade e più in generale con i sentieri che collegavano i territori nordeuropei, francesi, con il sud del continente, la penisola italiana, conducendo a Roma ed alla Puglia, porto privilegiato per i pellegrinaggi in Terrasanta.
La storia del percorso si articola in più momenti ed abbraccia primi bisogni di collegamento emersi durante la dominazione dei Longobardi, i quali predisposero valichi appenninici per raggiungere le proprie terre sin dove cedevano il passo a quelle bizantine e le discese di Carlo Magno dalla Francia, che avevano come punto di arrivo Roma.
L’estensione della via Francigena, che iniziò allora ad essere così nominata, coincide con l’avvento dei Franchi nei luoghi dell’oramai disfatto Impero romano e con l’inizio dell’anno Mille, che si accompagnò ad una crescente pratica del pellegrinaggio nei luoghi sacri della Cristianità, Terrasanta e Gerusalemme ad est di Roma e Santiago de Compostela ad ovest. Si pensi, inoltre, alle Crociate. Nell’ottica del raggiungimento dei porti pugliesi, il sistema viario ricalcava la preesistente via Appia, mentre la direzione per la penisola iberica portava a nord, nell’attuale Liguria (Luni).
Una delle strade coincide con il passaggio da Roma verso l’Umbria ed incontra la città di Viterbo, ed oggi viene percorsa verso la Capitale a piedi, costituendo un itinerario escursionistico-spirituale di assoluto rilievo gestito dal Club Alpino Italiano, ed attraversando le terre di Sutri e la valle del Sorbo.
Via Francigena a Viterbo
Viterbo (VT)Antica via che dalla Francia collegava Roma e la Puglia, utilizzata per i pellegrinaggi in Terrasanta e durante le Crociate.
Viterbo, via Francigena
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