La straordinaria architettura viaria romana, la Via Appia, per la veicolazione di merci e genti, sopravvive in parte ancora oggi. Costruita a partire dal 312 a.C., la Via Appia fu concepita inizialmente ampliare i trasporti durante la seconda guerra sannitica, in un percorso già iniziato con la conquista della città di Capua nell’ottica dell’espansione territoriale.
La strada prende il nome da Appio Claudio, censore che ne stimolò la realizzazione, e raggiunse, nella sua massima estensione, i porti di Brindisi. Le terre di Puglia erano considerate importanti per le rotte che raggiungevano via mare il Medioriente e l’Oriente, permettendo un collegamento con la Terra Santa. La regina viarium, per la sua importanza storica candidata all’UNESCO, è oggi un itinerario frammentato ma di grande riscoperta del passato, oltre che naturalistica. Alcune porzioni del cammino sono, infatti, riscoperte nei boschi, in zone che oggi beneficiano di altri collegamenti.
Il territorio che si apre tra Itri e Fondi è solcato dalla Via Appia ed oggi è possibile riviverne idealmente i fasti percorrendone una parte, durante un itinerario escursionistico che attraversa una gradevole fascia di Lazio. Alcuni chilometri di basoli in pietra vulcanica immersi nelle aree del Parco naturale dei Monti Aurunci, tra colline e vegetazione, si possono osservare camminando o in bicicletta, il ciclotrekking in queste zone è un’attività molto praticata.
Via Appia tra Itri e Fondi
Itri (LT)Tratto dell'antica via romana immerso nel verde, ideale per trekking a piedi o in bicicletta.
Via Appia, architettura viaria romana tra Itri e Fondi
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