L’antica città di Vulci fu un centro di grande importanza socio-economica della popolazione italica degli Etruschi, facente parte della dodecapoli, lega confederata che formava il polo amministrativo dell’Etruria. Il territorio occupato è ricco, accarezzato dalle acque del fiume Fiora ed impreziosito dalla presenza di colline da estrazione metallifera, che favorendo il tessuto artigianale contribuirono a portare benessere ed aumento demografico. Le attività di manipolazione dei materiali si estesero sino alla lavorazione lapidea ed alla cottura delle ceramiche, base della rete di scambi che la città intraprese con la civiltà dei Sardi. La città, divenuta municipium romano dopo la cocente sconfitta del 280 a.C., perse i propri territori ed infine venne abbandonata a favore della vicina Montalto di Castro alcuni secoli dopo.
La vasta necropoli ritrovata nel sito mostra interessanti testimonianze sugli usi funerari degli Etruschi e sulle suppellettili trovati nelle tombe.
La Tomba dei bronzetti sardi, di Poggetto Mengarelli, sono sepolture in cui sono stati rinvenute ceramiche e statuette in bronzo. All’interno delle mura difensive è stata identificato un tempio, alcune abitazioni; era presenta anche un mitreo, luogo di culto dedicato al dio Mitra.
Sito archeologico di Vulci
Montalto di Castro (VT)Testimonianze dell'antico splendore etrusco in una delle città facenti parti della dodecapoli, lega italica.
Sito archeologico dell'antica città di Vulci, a Montalto di Castro
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