Sito archeologico di Amiternum

L'Aquila (AQ)

I resti dell'antica città fondata dai Sabini, in seguito colonia romana di prestigio.

Amiternum, sito archeologico nel territorio dell'Aquila

Il territorio dell’Aquila, prima che questa fosse fondata, fu oggetto di vari stanziamenti nel corso del tempo ed Amiternum, tra questi, ebbe una posizione di spicco e prosperò come città. Fondata dal popolo italico dei Sabini, divenne colonia romana a seguito delle guerre sannitiche, la seconda delle quali vide Amiternum capitolare davanti alla spinta espansionistica di Roma. Una omonima città fu centro dei Sanniti, arresasi alla Repubblica nella successiva ed ultima terza guerra sannitica. La città in questo periodo crebbe sino a divenire sede del prefetto e venne spostata in una posizione che potesse assecondarne l’ampliamento. Amiternum divenne municipium.
Il periodo di floridità durò sino alle incursioni barbariche ed alla dissoluzione dell’Impero romano d’Occidente, che comportò l’abbandono dell’abitato a valle per cercare territori collinari dove insediarsi, capaci di opporre una prima difesa naturale alle avanzate. All’interno del sito i rinvenimenti hanno confermato la rilevanza del luogo, nel quale furono eretti una cattedrale paleocristiana, sede della diocesi, oltre a teatro ed anfiteatro romani, ed in cui era presente un’area sepolcrale e una termale. Quest’ultimo, di cui sono ancora in piedi porzioni della struttura, risale al I secolo d.C., era composto da gradinate ampie disposte su due ordini.
Il teatro, risalente al I secolo a.C., poteva contenere sino a duemila persone e susseguentemente all’abbandono di Amiternum ebbe funzione cimiteriale.

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