Il santuario di Sant’Antonio Abate sorge a poco più di dieci chilometri da Grottole, nel cui territorio si trova. L’altopiano che l’ospita è la sommità delle terre scoscese che risalgono la Valle del Bradano e gli argini del torrente Biloso, così dal santuario si gode una veduta che incanta, che riappacifica col mondo. Il posizionamento si deve al rilievo strategicamente affacciato sull’area bradanica ed alla vicinanza con la cittadella di Altojanni, uno stanziamento ancora in parte visibile. Inoltre, la presenza di strade nella zona e la disponibilità di acqua, hanno reso il sito Fosso Magno una buona scelta.
L’edificio ha linee rassicuranti ed un passato di servizio alla comunità, presentando alcuni locali adibiti a lazzaretto per le genti afflitte dalla lebbra e dalla malattia cutanea dell’Herpes zoster (più comunemente conosciuto come fuoco di Sant’Antonio). La costruzione si compone di una chiesa di Sant’Antuono Abate e di locali disposti su due livelli. Alle volumetrie superiori si accede a mezzo di una scala in pietra, che termina con un ballatoio protetto da arcate in mattoni. Eretto nella prima metà del 1700, il complesso oggi è impreziosito da tele, dalle statue di San Rocco e di San Biagio, oltre a quella caratterizzante del Santo Abate, ed è meta di pellegrinaggio in più periodi dell’anno. Sul finire del secolo, la chiesa e le strutture abitative annesse furono affidati ai monaci dell’Ordine costantiniano di San Giorgio.
Il santuario di Sant’Antonio Abate è una meta interessante, che unisce la spiritualità con l’architettura e con la natura.