La riserva naturale protegge un’area di oltre millecinquecento ettari che si estende attorno al lago da cui prende la denominazione.
Il territorio è inserito nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ospita, all’interno delle zone boschive e dominate da arbusti, una fauna molto ricca e variegata; nello specifico, assieme ad animali di terra ed acquatici, il sito offre una splendida opportunità per l’osservazione dell’avifauna: molti uccelli sia migratori che stanziali sono presenti nella riserva.
Il Lago di Campotosto è uno specchio d’acqua artificiale, benché durante l’epoca glaciale fosse già presente sul sito un bacino naturale, costituito durante gli anni Trenta e tra i più estesi d’Europa.
La sua costituzione si deve al ciclo di opere di bonifica, di ausilio all’agricoltura e di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, su impulso del regime fascista tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Attraverso lo sbarramento dei fiumi, nel caso specifico del Rio Fucino e due ulteriori canali, si ottengono bacini lacustri che con la spinta delle acque alimentavano le centrali idroelettriche, che producono corrente per le zone in cui sono attive.
L’invaso, formato da tre dighe, provvede al funzionamento delle centrali dell’area ed è luogo di sport e tempo libero, essendo possibili le pratiche della percorrenza in kayak, l’uso del windsurf e del kitesurf.