La Torre di Lavello, autentico gioiello della città antica di Tuscania, è una costruzione dall’aspetto fiero e perfettamente integrato con il rigoglioso parco che vi si apre ai piedi. Lo sguardo del parco, infatti, si posa sulla Basilica di San Pietro e si estende sino alle terre della vallata formata dal fiume Marta. Il nome deriva dal capitano di ventura Angelo da Lavello, che tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400 ebbe a trasferirsi nella città viterbese, facendo erigere il proprio palazzo, con annessa torre difensiva. Il soldato, figlio naturale di Raimondo del Balzo Orsini, fu signore del borgo potentino di Lavello ed incrociò la propria storia con Tuscania quando divenne feudatario del paese, implementandone le strutture. Si concentrò sulla cinta difensiva, che rese più solida, e si stabilì nel tessuto urbano, risiedendovi.
L’area verde cittadina ospita anche un breve anfiteatro, pregevolezza del luogo, ed una meridiana. All’interno del parco si passa dalla fontana che affaccia sul Palazzo del Rivellino e regala un panorama prezioso, all’anfiteatro, passando per le piante, per il verdeggiante tappeto erboso che vive nell’area. Da qui, è possibile raggiungere le mura della città, attrazione architettonica che ammalia lo sguardo e si lascia ricordare con piacere. Luogo di relax, di ispirazione, è molto apprezzato per l’atmosfera pacifica che offre al visitatore; alla Torre di Lavello si giunge attraversando parte di Tuscania, percorrendo via Roma.