Nel centro della città antica di Pietragalla, un edificio si impone maestoso e dal pregevole aspetto, il palazzo ducale Acquaviva-d’Aragona. Una porzione della struttura rappresenterebbe una traccia dell’impianto originale risalente al XII secolo, che poggia sul punto ove forse prima era allocata una abbazia e l’originario castrum. A questa si contrappone idealmente la parte più moderna dell’edificio, quattrocentesco ampliamento che ha permesso al castello di beneficiare delle grandi logge. L'imponente architettura del palazzo, così, si articola in due sezioni principali, una porzione più antica, risalente al 1100, che conserva ancora le caratteristiche del castello originario, ed un’ala più recente, sviluppata nella seconda metà del XV secolo, che mostra l'influenza di architetti napoletani.
All'interno, il palazzo ospita una vasta collezione di dipinti e arazzi del XVII e XVIII secolo, disposti nei saloni di rappresentanza. Di particolare interesse sono le tele del Settecento e un dipinto raffigurante il Ratto delle Sabine. Ogni ambiente è prezioso, gli arredamenti dell’epoca rapiscono lo sguardo, mentre gli arazzi e i dipinti ornano le pareti in un cammino di storia e cultura.
La storia vuole che proprio nei suoi locali la popolazione si rifugiò e respinse l’incursione dei briganti nel 1861, all’indomani della unificazione d’Italia.