Il Lago di Acerenza, dalle acque verdi e brillanti, situato tra le pendenze dell’Appennino lucano, è una delle soste ambite dal viaggiatore in cerca di sintonia con la natura.
L’invaso è di origine artificiale e risalente agli anni ottanta del secolo scorso; nasce dallo sbarramento del fiume Bradano, lì dove questo confluisce con il torrente Rosso, nel mezzo delle alture, gioiello faunistico della Basilicata. Circondato per buona parte da boschi, il lago rappresenta un ambiente ideale per molte attività da svolgersi all’aria aperta. Per merito della ripopolazione ittica per pesca sportiva ora praticabile, infatti, alcune specie di uccelli hanno ripreso a stanziare nella zona.
Punto eccellente per il birdwatching, hobby che prevede l’osservazione e lo studio degli uccelli, nei pressi del lago si possono incontrare il nibbio (bruno e reale), lo sparviero, il falco pecchiaiolo, il picchio rosso, solo per citarne alcuni. Per la vasta presenza di volatili è stato inoltre costruito un casotto rurale per agevolare la pratica dell’osservazione ornitologica, situato in un fondo presso la contrada Il Maglio, verso la costa est del lago.
La pesca sportiva, che ha beneficiato di una ulteriore regolamentazione rispetto al passato; il ripopolamento delle preesistenti l’immissione di specie ittiche non autoctone permette ora la pesca di carpe, cavedani, anguille, tinche ed ancora pesci gatto americani, pesce persico, carrassi.
La macchia boschiva che attornia il bacino, facente parte delle foreste del Vulture altobradano, conta la fauna tipica dell’appennino al suo interno. Se attualmente sarà difficile fare conoscenza con un lupo, più semplice potrà essere trovarvi cinghiali, gatti selvatici, lontre, ghiri, martore, faine e volpi.
Senz’altro, però, le acque fresche del Lago di Acerenza ed il panorama rigenerante sapranno ristorare lo spirito del viandante che si trovi a passeggiare in questa oasi.