La porzione di territorio basilisco all’interno del quale sorge Rotonda è caratterizzato da una natura variegata e gradevole, in cui è possibile trovare formazioni ipogee che nel tempo hanno rappresentato rifugio ideale. Tutt’altro che infrequente è la circostanza che queste grotte siano state utilizzate quale alloggio per religiosi che cercavano un luogo dove praticare l’ascesi, o che siano legate a momenti storici.
Il brigantaggio si identifica come fenomeno criminale ed al tempo stesso come periodo ricorrente durante molteplici epoche, celebre è rimasto quello successivo alla Unificazione dell’Italia.
Il movimento delinquenziale del periodo inizio-risorgimentale si sviluppò con maggiore vigore nel Mezzogiorno, nelle terre che furono quelle del Regno delle Due Sicilie, sulla scorta degli ideali di miglioramento delle condizioni del popolo, dell’iniquità della povertà a cui il Sud pareva condannato (pur se detti ideali erano controbilanciati da altri meno nobili), terminando alcuni anni dopo, all’inizio del decennio 1870 con la breccia di Porta Pia e con la cattura di uno degli esponenti di spicco, Carmine Crocco.
Spesso le cavità naturali fungevano da riparo per i briganti, da qui il nome della grotta di Rotonda, che si narra ospitò alcuni di loro durante gli anni del fenomeno criminale ottocentesco.
Grotta del Brigante di Rotonda
Rotonda (PZ)Brigantaggio post-unitario e rifugi naturali nelle terre del paese basilisco.
Natura a Rotonda, grotta del Brigante
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