Il fortilizio affacciato sul mar Tirreno è uno dei simboli di Nettuno ed oggi gode della rinnovata esistenza di contenitore culturale. Eretto a partire dal primo anno del XVI secolo, l’edificio difensivo aveva lo scopo di monitorare la costa e respingere gli attacchi dal mare, nell’ottica della salvaguardia della sicurezza dello Stato Pontificio, di cui era parte Nettuno. Il forte prende il nome dai fratelli Antonio e Giuliano Giamberti da Sangallo, ritenuti progettisti della struttura, ed è organizzato a partire dalla pianta a quadrilatero i cui elementi più esterni, le mura, sono di ampio spessore (all’incirca cinque metri) e caratterizzate da bastioni stondati costruiti alle estremità. Il mastio impiantato all’interno delle mura è stato oggetto di opere di ampliamento nel corso degli anni e si apre sul cortile interno.
Voluto dai Borgia, nel tempo fu luogo di storia, ospitando Benito Mussolini e la delegazione del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, che qui firmarono la Convenzione di Nettuno. Sede del Museo dello Sbarco Alleato, che coinvolse i territori di Nettuno, il forte Sangallo è in uso per eventi d’arte e per l’antiquarium civico.
Forte Sangallo
Nettuno (RM)Il fortilizio guarda al mar Tirreno, veglia sulla costa e sulla città di Nettuno, ed è contenitore culturale.
Forte Sangallo, uno dei simboli di Nettuno
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