La Faggeta vetusta nei Monti Cimini è una delle attrazioni naturalistiche più immersive del territorio del paese laziale. Nel cuore del massiccio preappenninico dei Monti Cimini, non lontano dalla cima più alta e che dà il nome al corpo montuoso, la secolare distesa alberata appare sterminata. Mentre Tito Livio, storico romano, ne dava una visione di impenetrabilità e connaturato pericolo per chi provava l’attraversamento, oggi riposa in un clima di serenità e accoglie l’escursionista in un ambiente dai colori saturi, vitali, stupendi.
I tempi delle battaglie tra Romani ed Etruschi per il dominio del territorio sono lontani, permane il valore storico del luogo e la bellezza della natura, impreziositi dall’ispirazione che – si narra – avrebbe colto Dante Alighieri, in visita nella zona, nella descrizione della selva oscura. Le terre della provincia di Viterbo si inseriscono nell’area della rigogliosa Tuscia, gli oltre cinquanta ettari della faggeta occupano parte della vetta del monte, ad oltre mille metri di altitudine.
Ai piedi della faggeta vetusta, sito UNESCO e luogo di partenza per le esperienze escursionistiche sul Monte Cimino, un’area di sosta dove è possibile osservare la rupe tremante, masso ovoidale di trachite, eruttato dalla stessa cima, in equilibrio su di una formazione rocciosa. La meraviglia arborea è attraversata, infatti, dai sentieri del Club Alpino Italiano, 123 e 123A. Un ulteriore percorso, che contiene i due CAI, è detto Spacca Cimino e ha in comune partenza ed arrivo, collocati dinanzi al Municipio di Soriano nel Cimino.
La zona verde è indicata anche per gite fuori porta e per vivere l’ambiente assieme ad amici e famiglia, cullati dalla fresca e pura aria montana, organizzando pic-nic nell’area attrezzata e rifocillandosi alle sorgenti d’acqua.
