Comunità Arbëreshë

Frascineto (CS)

Storia della comunità italo-albanese che ha fondato il paese calabro.

Comunità Arbëreshë, tradizione albanese a Frascineto

Gli Arbëreshë rappresentano una comunità che nel tempo si è evoluta tessendo una trama che unisce e lega la cultura albanese e quella della penisola Italiana. La spinta conquistatrice degli Ottomani, interessati a guadagnarsi un passaggio verso l’Europa continentale, creò una pressione ed un clima di difficoltà nei territori balcanici, che già avevano vissuto la dissoluzione dell’Impero Bizantino. Un primo (di sette) flusso migratorio si delineò verso gli ultimi anni del XIV secolo e si legò alla prima campagna in Italia di Giorgio Castriota Scanderbeg in ausilio dell’aragonese Alfonso V, al termine della quale molti soldati rimasero nella penisola. Un ulteriore impulso al fenomeno si ebbe quando gli Aragona, nella persona del signore del Regno di Napoli succeduto ad Alfonso di Trastámara, Ferdinando, chiese aiuto al condottiero balcanico il quale organizzò un nuovo sbarco nel regno.
La disfatta albanese contro gli Ottomani, sul finire del 1400, stimolò ancora lo spostamento dai territori al di là del mare Adriatico verso l’Italia in cerca di salvezza. Nel corso del tempo altre migrazioni si sono susseguite, nell’arco dei secoli tra il Quattrocento ed il Settecento, e più recentemente sul finire del Novecento, sia verso gli stati del Sud America (fenomeno indicato come diaspora nella diaspora) nel secondo dopoguerra, sia ancora verso le terre italiche all’indomani della caduta del comunismo in Albania, nel 1991.
Frascineto, nata dalla fusione di due casali, uno dei quali ricostruito e ripopolato da immigrati albanesi ne 1400, è un luogo in cui la tradizione è forte, mai dimenticata e celebrata nelle feste paesane pasquali e della Madonna di Lassù, in una processione verso i ruderi del santuario omonimo, e nel Museo del Costume Albanese.

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