La struttura conventuale di Baronissi, che prende posto sulla cima di una verdeggiante collina, si stima appartenere al XV secolo nella sua originaria forma. Simbolo cristiano di Baronissi, assieme alle chiese che ne segnano le vie, venne ampliato due secoli dopo la costruzione, in occasione di lavori di restauro occorsi dopo le vicissitudini del 1500 e per la sempre crescente rilevanza del sito.
Luogo di frequentazione da parte di molti religiosi, il convento di Baronissi ospitava anche sale di produzione, tra cui spicca la lavorazione della lana. Un nuovo ciclo di interventi, nel XVIII secolo, donò all’edificio una serie di splendide opere artistiche, prima di subire, nel centennio successivo, la soppressione per opera francese. Napoleone Bonaparte stabilì, infatti, la soppressione degli ordini religiosi, (congregazioni, corporazioni e comunità avevano già subito la sorte nei primi anni dell’Ottocento) e l’incameramento dei beni a questi appartenenti, nel 1866.
Nuove volumetrie, costruite dopo l’acquisizione del convento della Santissima Trinità da parte del Comune, sono servite ad accogliere la stessa amministrazione successivamente agli eventi del 1980, quando il sisma ne rese inagibile la sede. Oggi, questi sono contenitori di cultura, trovandovi posto le esposizioni museali, la biblioteca e mediateca civiche, oltre alla Casa della Poesia.
Complesso conventuale della Santissima Trinità
Baronissi (SA)Il convento è oggi un contenitore culturale, ospita la Casa della Poesia, la biblioteca e la mediateca civiche, e strega il visitatore con il chiostro e la splendida chiesa.
Convento di Baronissi, simbolo cristiano del XV secolo
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