Situata su di un’altura che guarda dall’alto la piana di Navelli, la chiesa di Santa Maria della Pietà è uno dei luoghi più caratteristici della zona e meta di escursionismo spirituale. Posta a quasi millecinquecento metri sul livello del mare, la struttura è una è raggiunta da alcuni sentieri escursionistici e domina l’antico tratturo di Navelli.
Il luogo di culto mariano, eretto nel XVI secolo, prende il posto di una più risalente edicola votiva, sempre dedicata alla Madonna, e si compone di una breve struttura la cui pianta disegna un ottagono, i cui volumi sono coperti da un padiglione dal numero di lati eguale e disposto in spicchi, e da una sagrestia. La scelta del luogo dove costruire la chiesa di Santa Maria della Pietà si deve ad un evento cinquecentesco, quando gli abitanti del borgo di Calascio riuscirono a respingere le incursioni nemiche.
Alla chiesa si accede attraversando un portone ligneo avvolto in un portale sul quale insiste un timpano all’interno del quale è inserita a sua volta una edicola; varcate le semicolonne in stile ionico, l’ambiente è sobrio, invita al raccoglimento, semplice e dalle tenui tinte che avvolgono il pellegrino. La semplicità fa il paio con la delicata raffigurazione della Madonna, ritratta in un dipinto, e con la maggiore ricchezza di stucchi che impreziosiscono la statua di San Michele Arcangelo. La sua pianta ottagonale richiama quella di alcuni battisteri famosi, rende semplice ed accogliente l’edificio, che al suo fianco presenta la sagrestia, che prolunga una delle otto facciate.
Lo scenario che si gode attorno alla costruzione pare infinito, domina la vallata e si infrange sulle vette del Gran Sasso d’Italia, guarda il castello di Rocca Calascio e si perde tra le forme del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La natura dell’Abruzzo si fonde con l’opera umana, raccontandone la storia.