Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Alfedena (AQ)

Chiesa romanica duecentesca, restaurata nel secondo dopoguerra, nel centro storico di Alfedena. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Alfedena è un luogo di culto dall'aspetto puro e rigenerante.

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Alfedena, luogo di culto in stile romanico

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Alfedena è un’imponente struttura dalla facciata squadrata ed al contempo particolarmente armoniosa. Quest’ultima è divisa in tre ordini, il primo dei quali contiene il portale finemente scolpito su cui campeggia una ghimberga e al di sotto del quale si apre il portone d’ingresso. Al di sopra, il rosone si impone sulla porzione di facciata, assieme a due finestre diverse tra loro e ben più piccole della centrale. Ancora oltre, il campanile caratterizzato da una copertura spiovente svetta sul corpo principale. Monumento nazionale dai primi del novecento, la chiesa ha un impianto che risale al XIII secolo.
A fronte del restauro successivo alle sventure belliche, nel secondo dopoguerra il pregiato luogo di culto è stato restaurato e mostra un’apprezzabile facciata in stile romanico con alcuni elementi gotici, mentre l’interno è stato ripristinato nella metà degli anni Cinquanta del secolo Novecento e simile datazione seguono i mosaici che vi si possono osservare.

Se per alcuni aspetti l’esterno della chiesa può ricordare una piccola fortezza, l’interno è un gentile ed accogliente ambiente di raccoglimento interiore, un passaggio che il pellegrino farà suo e dal quale trarrà buona spiritualità. Ospitale, è suddiviso in tre navate separate da pilastri che sorreggono archi a tutto sesto. Non vi è grande concessione ad ornamenti e decori, ma si godono solo quelli che impreziosiscono il luogo senza distrarre dalla rigenerante opera della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Un elemento di particolare interesse è la cappella del Cristo morto, che si raggiunge da una scala. Le opere contribuiscono a creare un’atmosfera rasserenante; all'interno della chiesa si possono ammirare i grandi mosaici realizzati da Fausto Conti negli anni Cinquanta e di San Pietro Martire.

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