La facciata chiara e sobria della cattedrale di Termoli si apprezza per la sua veduta rigenerante e rassicurante. Il sito ove questa sorge ospitava precedentemente un tempio pagano intitolato ai Dioscuri Castore e Polluce, figli di Zeus. Con la diffusione del Cristianesimo venne in seguito eretta una prima chiesa nel XI secolo, poi modificata nei secoli successivi. Le opere eseguite nel corso del tempo hanno donato l’aspetto attuale al luogo di culto principale di Termoli, che oggi si presenta con una facciata che mostra la somma di stili romanico con elementi gotici e capitelli finemente scolpiti.
L’ingresso, inserito nel più ampio dei sette archi che costituiscono la parte bassa della facciata e la cui lunetta mostra una scultura della Purificazione, conduce all’interno della chiesa, che a sua volta si compone di elementi degli stili che caratterizzano l’esterno.
Gli altari, la particolare cripta ed i colori tenui dell’ambiente accolgono il pellegrino in un luogo di pace, di ricca interiorità. Giusto all’interno della cripta, ristrutturata negli anni successivi al termine della seconda guerra mondiale in Italia, nel 1945 sono state trovate le spoglie di San Timoteo, alloggiate al di sotto di una lapide dalla cui incisione gli studiosi sono rinvenuti all’appartenenza delle reliquie al discepolo paolino, nascoste nel XIII secolo durante le razzie saracene.
Precedentemente portato a Termoli attraversando l’Adriatico, il corpo del santo fu diviso e nella cripta fu rinvenuto quasi completo ad eccezione del capo; in tempi recenti le reliquie riposano nella chiesa dedicata a Roma.