Il Matese è un’area geografica che in passato, a partire dall’anno mille, è stata oggetto di incastellamento; il castello di Roccamandolfi si erge sul colle a guardia della vallata. Sorgevano, inoltre, altri fortilizi sulle colline più alte e sui versanti delle vette per la difesa delle valli e dei centri abitati sottostanti.
A Roccamandolfi la dominazione longobarda ha portato l’edificazione del castello che prende posto sul costone roccioso a difesa del borgo e per il controllo delle valli del fiume Biferno e del Volturno, nei primi anni del dodicesimo secolo.
La struttura, ormai rudere dalla prima metà del 1200 per la riconquista sveva del territorio, che ne decretò la distruzione dopo la resa di Giuditta moglie di Tommaso dei Marsi, il quale a fronte di una vittoriosa difesa era partito alla volta della presa del castello di Celano lasciandola a guardia assieme ad alcuni soldati, mostra la presenza di un mastio a base quadrangolare all’interno delle mura di cinta.
Il maniero vigila ancora, vegliardo, sul Matese e sulla città di Roccamandolfi.