Il castello di Melfi è una delle strutture più interessanti architettonicamente e deve la sua particolarità alle dieci torri e per l’evoluzione della pianta nel tempo.
La fortezza ha origine normanna, strategicamente inserita nella zona perché crocevia tra Campania e Puglia, fu sfondo di concili e sinodi di grande importanza storica.
Il castello fu restaurato durante il periodo svevo e fu luogo della promulgazione della Costituzione di Melfi, carta fondamentale del Regno di Sicilia. Ampliato dai d’Angiò, ha resistito ai terremoti di metà 1800 e 1930 e mostra ancora il suo originario impianto medievale nonostante il recente passato di residenza nobiliare.
E’ sede del Museo archeologico nazionale del Melfese, contenitore della maggior parte dei ritrovamenti dell’area Vulture-Melfese, ove è possibile ammirare i dipinti delle signorie della zona ed il Sarcofago di Rapolla, riccamente istoriato e recante un particolare bassorilievo dell’ingresso dell’Ade.