Castello di Fossa

Fossa (AQ)

Rovine del castello e del borgo che conteneva all'interno delle sue mura, sul monte Circolo.

Ruderi del Castello di Fossa, risalente al XII secolo

In seguito alla dissoluzione dell’Impero romano d’Occidente ed alle incursioni delle popolazioni nordiche nella penisola, il tessuto urbano della città di Fossa venne ampliato e costituito un nuovo impianto nella porzione più alta del monte Circolo alle cui pendici si sviluppava l’abitato di Aveia, come accadeva a molte altre realtà del Meridione. Nel XII secolo venne eretta una primaria opera di incastellamento dotata di torrione che fungeva da mastio avvolto dalle mura di cinta, a ridosso delle quali erano costruite case e che erano intervallate da torri, alcune di esse abitabili. Tra XIII e XIV secolo assieme al complesso dalle murature digradanti che seguono il pendio, splendido nella sua unicità e rimaneggiato per renderlo rispondente alle mutate esigenze belliche, sorse un ulteriore nucleo di costruzioni residenziali, espansione della città di Fossa.
La storia del castello si ferma al XV secolo, quando dovette soccombere all’assedio del capitano di ventura Andrea Fortebraccio, in forza agli aragonesi, che punì le città aquilane e ne distrusse i castelli per la fedeltà del capoluogo ai d’Angiò. Le spoglie del forte andarono dirute durante il sisma settecentesco, lasciando poche porzioni in piedi a testimoniare la grandezza dell’antica Fossa.

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