Lo scrittore torinese fu oggetto di arresto a metà degli anni Trenta del secolo scorso per le sue attività antifasciste, circostanza che portò al confino in Basilicata. Dopo un primo periodo trascorso a Grassano, venne portato ad Aliano, nel materano, per rimanervi sino al successivo anno, il 1936. La dimora ove egli trascorse la maggior parte del suo esilio interno è oggi visitabile e dotata di un tecnologie che permettono la visione di filmati e la riproduzione di suoni e rumori ispirati alle atmosfere del tempo.
La casa, articolata su tre piani il primo dei quali ospita un frantoio, è sede del museo della tradizione contadina e consente di osservare l’incantevole veduta sui calanchi alianesi di cui godette Carlo Levi.