Basilica di San Pietro in Tuscania. Giunti dinanzi all’ingresso principale, un manto erboso lascia il posto ai pochi scalini che portano all’ambiente interno. La facciata della chiesa è imponente, sobria ma non disadorna, dall’esterno si percepisce l’innalzamento della navata centrale sulle laterali, come si conviene ad una basilica. Eretta nel VIII secolo, prende il posto del tempio pagano sul colle di San Pietro, lì dove i primi insediamenti umani nel territorio di Tuscania prosperavano precedentemente alla diffusione del Cristianesimo. Il sito, infatti, è ritenuto essere l’originaria acropoli di una città etrusca. Il prospetto è in stile romanico e si mostra nella bellezza delle tre porzioni in cui si articola, la centrale delle quali è maggiormente decorata. La parte principale ospita il portale, che si apre al di sotto della lunetta musiva contornata da raffigurazioni umane ed animali scolpite. Ulteriormente in alto, si trova il rosone, contraddistinto da un pattern geometrico con sculture che riprendono la simbologia dei Santi Evangelisti. La veduta posteriore è caratterizzata da un’abside cilindrica, che si affaccia sull’area su cui insisteva il palazzo vescovile.
E’ un luogo di culto dalla rassicurante intimità, varcato il portale il pellegrino è accolto tra le navate, muovendo i propri passi sul pavimento marmoreo cosmatesco della centrale e guardando al cielo ligneo ed agli affreschi, percorrendo lo spazio che porta al ciborio settecentesco che conduce alla cripta. Internamente, i colonnati dividono gli ambienti, che custodiscono splendide opere d’arte. Il pavimento è una delle realizzazioni artistiche più intriganti della Basilica di San Pietro in Tuscania, in stile cosmatesco e ben conservato. La cripta del XII secolo è anch’essa porzionata in navate individuate da colonne che ne sorreggono le volte, ben nove con nove elementi a sezione circolare. Le pareti sono affrescate e contribuiscono a generare nel pellegrino un senso di artistico raccoglimento.
L’interiorità che la basilica ispira nel visitatore è intensa, valorizzata dall’aria eremitica che la distanza dal centro abitato suggerisce e dalla veduta che si apprezza stagliarsi attorno.