Area archeologica di Capestrano

Capestrano (AQ)

L'area archeologica è vasta ed è il luogo dove è stato rinvenuto il Guerriero di Capestrano, oggi visibile nel Museo archeologico nazionale d'Abruzzo, a Chieti.

Area archeologica di Aufinum, a Capestrano, in Abruzzo

L’area archeologica di Capestrano interessa il territorio dove un tempo sorgeva la città di Aufinum, lì dove sorge il fiume Tirino. Il centro abruzzese fu fondato dai Vestini, popolo italico stanziato nelle terre che dagli altipiani interni terminavano sulla costa del mare Adriatico. La successiva conquista e dominazione da parte di Roma portò la società vestina e la città alla romanizzazione dei propri costumi. Gli scavi operati a partire dal primo trentennio del Novecento, hanno permesso di individuare una vasta necropoli e l’organizzazione del centro urbano, che si ritiene essere stato diviso ed esteso in più agglomerati di abitazioni. Il reperto più caratteristico dei rinvenimenti dell’area archeologica capestranese è il Guerriero di Capestrano, statua scolpita in materiale calcareo, risalente al VI secolo a.C. e ritrovata nel 1934. Icona d’Abruzzo e di altezza notevole, che supera i due metri, la scultura ritrae un militare, con corazza, scure ed un particolare copricapo che nella versione completa e del tempo doveva presentare un piumaggio. Il guerriero, retto da due pilastri, regge inoltre una spada dall’elsa e fodero intarsiati, mentre sul suo viso è presente una maschera funeraria. Il soldato riposa oggi nel Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, a Chieti.

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