L’area boschiva del territorio di Montalbano Jonico contiene una delle aree archeologiche più interessanti della Basilicata, l’Archeoparco di Andriace. Le terre del materano che accolgono l’antica Mons Albanus, sono inserite tra i fiumi Agri e Cavone e furono teatro della fiorente presenza di genti elleniche, che costituirono la colonia magnogreca. All’interno del parco è stato costruito un villaggio riconducibile a quello che doveva essere uno stanziamento del Neolitico, attingendo ai ritrovamenti nella provincia di Matera. Questi ultimi, venuti alla luce in seguito alla conduzione di campagne di scavo, hanno costituito la base su cui fondare la ricostruzione, a grandezza reale, dell’insediamento preistorico. Le costruzioni sono contraddistinte da coperture in paglia e sono in mostra attrezzi di uso agricolo, oltre ad essere visitabile una torre d’avvistamento. L’Archeoparco di Andriace comprende anche Castra Aestiva, il rifacimento di un accampamento sul modello di quello della IV Legio romana, comandata da Publio Valenio Levinio, composto durante l’epoca repubblicana di Roma. La valenza storica del campo è notevole, generale fu infatti protagonista di una battaglia con il condottiero alessandrino Pirro.
Il parco nasce nel 2007 su iniziativa di “Siritide”, Archeoclub d’Italia, con una prima concessione di terreno della misura di all’incirca nove ettari. L’intento del progetto è quello di creare una connessione tra visitatore e offerta culturale, creando un legame tra le persone e l’archeologia, basato sull’interattività. A questo fine sono predisposte due aree ad uso laboratoriale, distinte dal target di età alle quali fanno riferimento. Un primo laboratorio dà la possibilità di lavorare su elementi archeologici, mentre il secondo è dedicato ai più piccoli, con spazi per attività didattiche e ludiche.
Il divertimento, all’interno dell’Archeoparco di Andriace, incontra l’insegnamento, con laboratori di lavorazione dell’argilla, di pittura sulla roccia, di scavo e di ritmo musicale antico. Inoltre, si può osservare una necropoli dell’epoca greca ed una ikria, una piattaforma che veniva utilizzata come seduta e palco del teatro.
