La fondazione dell’Ordine cistercense risale agli ultimi tempi dell’anno Mille e si sviluppò all’interno della già esistente Congregazione cluniacense, scorporandosi al fine di proseguire un cammino di maggiore osservanza della regola benedettina. La diffusione della regola portò alla dislocazione di varie comunità anche al di fuori della Francia, ove l’ordine nacque, e con esse il bisogno di organizzarsi all’interno di monasteri. Il cenobio di San Martino al Cimino, frazione di Viterbo, fu eretto nel 1200 e visse alterne vicende sino alla metà del 1500, che segnò l’abbandono per mancanza di vocazioni e l’incameramento dell’abbazia nei beni della Santa Sede. Il restauro completo della struttura, a cui furono aggiunte due torri campanarie dotate di orologio e meridiana, e che venne totalmente ripresa secondo gli stilemi del tempo, avvenne nel centennio successivo e la rese un simbolo di rinnovamento, pur se i monaci non rientrarono a viverne gli ambienti.
Austero e di profonda interiorità, l’interno è dominato dalle tonalità grigie con alcuni ornamenti sobri, ed impreziosito da alcuni affreschi ancora visibili e dalla tela della carità di San Martino.
Abbazia di San Martino al Cimino
Viterbo (VT)Abbazia dell'Ordine cistercense dalle forme imponenti e sobrie.
Abbazia cistercense di San Martino al Cimino, a Viterbo
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