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Eremo di Santo Spirito a Majella, meraviglia nella roccia

Viaggio nelle meraviglie d’Abruzzo, l’Eremo di Santo Spirito a Majella celebra il binomio uomo-natura, nel territorio di Roccamorice.
Abbazia di Santo Spirito a Maiella Foto: Michele Di Mauro
Abbazia di Santo Spirito a Maiella Foto: Michele Di Mauro

Eremo di Santo Spirito a Majella, meraviglia nella roccia. Il Parco nazionale della Maiella offre luoghi ideali per lasciarsi alle spalle l’asfissiante giungla urbana, dove ritemprare lo spirito e fortificare il fisico compiendo rigeneranti camminate nella natura e nella storia.
L’Eremo di Santo Spirito a Majella, lo dice il nome, unisce interiorità e ambiente montano abruzzese, offrendosi come luogo dove fermarsi a rinsaldare l’unione dell’uomo con la natura stessa. Sito nel territorio di Roccamorice, che ospita anche l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, si differenzia per la maggiore semplicità di raggiungimento. Il viaggiatore, infatti, avrà a disposizione un percorso senza difficoltà particolari per conquistare l’eremo, perfino in automobile.

Storia dell’Eremo di Santo Spirito a Majella

La parete rocciosa fu oggetto di frequentazione sin dal VIII secolo, quando già i religiosi si stabilivano nell’area per praticare l’ascesi, mentre una più assidua presenza si verifica all’indomani della acquisizione delle terre da parte dei monaci dell’Ordine di San Benedetto. La storia dell’Eremo di Santo Spirito a Maiella è legata a doppio filo alla figura storica di Pietro da Morrone e della congregazione da lui fondata. La confraternita del futuro Papa Celestino V, prese da questi il nome e prosperò assieme all’abazia eretta in questo luogo di grande ispirazione religiosa.
Il Cinquecento rappresentò un periodo di decadenza del complesso di Santo Spirito, che venne ripristinato ed ampliato sul finire del secolo. In questa ultima porzione di centennio, ad opera del Principe Caracciolo, verranno operati lavori di rifacimento delle strutture e verrà innalzato un ulteriore corpo, la Casa del Principe. A questa si giunge attraversando un caratteristico corridoio ricavato nella parete lapidea, che costeggia la muratura. Uno dei primati che l’ameno luogo di culto vanta è l’aver dato ospitalità a due papi. Non solo, infatti, Celestino V è figura legata al romitaggio, ma anche Papa Vittore III, che qui si stabilì nel XI secolo.

Il complesso di Santo Spirito a Roccamorice

L’abbazia del complesso di Santo Spirito, a Roccamorice, si mostra con le fattezze cinquecentesche, quando l’abbandono dei decenni precedenti rese necessaria la ristrutturazione della chiesa. Eseguita con materiali locali, l’opera ha reso la facciata ampia, monumentale; al di sotto della finestra quadrangolare dal lato superiore leggermente arcuato, si apre il portale scolpito, all’interno del quale è presente il portone, ligneo e pregevolmente intarsiato. Sul lato sinistro del prospetto, è collocato un secondo ingresso, che porta agli altri locali della compagine.
Al di sotto della chiesa, digradando rispetto al costone di roccia dove alberga l’Eremo di Santo Spirito a Majella, sono collocati alcuni spazi abitativi in istato di rudere ed altri ambienti, che formano il nucleo originario. La Casa del Principe è un ampio caseggiato inglobato nell’area dell’antico monastero, articolato su tre piani ed oggi meravigliosamente conservato, costruito su impulso della famiglia Caracciolo, di cui era esponente il principe Francesco Marino.

La scala santa, meraviglia nella roccia

La Scala Santa del complesso di Santo Spirito di Roccamorice si estende lungo il fianco del monte, permettendo il raggiungimento degli ambienti posti al piano più alto ed in passato svolgeva la funzione di accogliere la preghiera dei monaci. Inoltre, dalla scalinata si gode una veduta incantevole sulla natura del Parco nazionale della Majella. Costruita nel XVI secolo, la scalinata assume presto il significato di percorso simbolico, che richiama l’ascesa spirituale dei monaci in contemplazione. In questo scaleo, i passi sono scanditi dalle stazioni della Via Crucis, incise.

L’abbazia di Santo Spirito a Maiella

La porzione abbaziale del complesso monastico è la struttura che più di tutte incarna l’ideale di semplicità, pur mostrandosi con una imponente facciata. L’interno è contraddistinto da una avvolgente autenticità ed austerità, risultando, al contempo, molto accogliente. Adiacente alla chiesa, si sviluppa la sagrestia.
Gli oltre mille metri di altitudine e la natura del Parco nazionale della Majella donano un fascino ascetico alla struttura, l’Eremo di Santo Spirito a Majella incarna un ideale di vita spesa per il miglioramento interiore a contatto con l’ambiente. Le sue architetture nette, infatti, si fondono con la roccia nuda della montagna abruzzese, celebrando il binomio uomo-natura.

Roccamorice, città dell’eremo

Eremo di Santo Spirito a Majella, meraviglia nella roccia di Roccamorice. Il complesso di Santo Spirito a Majella si erge a breve distanza da Roccamorice, piccolo centro della provincia di Pescara, situato a poco più di cinquecento metri di altitudine, ma contornato dalla suggestiva natura della Majella. Da qui, raggiungere i sue due eremi, quello di Santo Spirito a Majella e di San Bartolomeo in Legio, non è difficile. Il borgo, nella sua dimensione di gemma inserita nel verdeggiante Abruzzo montano, stupisce per l’aria di medievale storicità che si percepisce e per la capacità dei vicoletti di riportare le lancette dell’orologio a qualche secolo fa. Tra le vie della città antica, i profumi e i colori della tradizione del luogo, connoteranno di un gradevole senso di scoperta il viaggio, che è molto più di una tappa sulla cartina.

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