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Diga di Monte Cotugno, la più grande d’Europa

Diga di Monte Cotugno, a Senise la struttura in terra battuta più grande d’Europa. Un viaggio nella Basilicata tra natura e opera umana.
Diga di Monte Cotugno, la più grande d'Europa in terra battuta.
Diga di Monte Cotugno, la più grande d'Europa in terra battuta.

Diga di Monte Cotugno, la più grande d’Europa in terra battuta. Il gigante dormiente, questo ricorda l’imponente sbarramento sul fiume Sinni, in quel della Basilicata potentina. Senise, in una giornata senza eccessi di calura e accarezzata da una brezza lieve e fresca, è il luogo ideale dove trascorrere alcune ore nei pressi del suo lago.

La diga più grande d’Europa

La diga di Monte Cotugno è una realtà poco conosciuta, ma che per via della sua mole e del bacino che costituisce, ha dato vita ad un lago dalle verdi acque e vanta un importante primato. L’opera, infatti, è la più grande realizzata in terra battuta, non solo entro i confini nazionali, ma anche in Europa.

D’altronde, i dati sono di rilievo, il muro della diga si innalza per oltre sessanta metri al coronamento e sfiora i duemila metri di lunghezza (1850), l’effetto è quello di ritrovarsi dinanzi ad una struttura che mette soggezione e affascina. Pur non particolarmente vistosa, non passa di certo inosservata ed ormai appare già ampiamente inserita nella natura circostante.

Storia della diga di Monte Cotugno

La storia della diga di Monte Cotugno risale allo scorso secolo, negli anni Settanta del Novecento si avanzò la possibilità di creare uno sbarramento al fiume Sinni al fine di approvvigionare il territorio di Potenza di acque a scopo irriguo. L’architettura, benché i lavori fossero giunti al termine già sul finire degli anni Settanta, venne modificata per andare incontro alle nuove necessità sismiche, all’indomani del terremoto dell’Irpinia del 1980.

Oggi l’invaso si presenta al di sotto della sua portata, occorrendo lavori di ripristino del manto impermeabile che separa l’acqua dalla terra battuta, ma l’effetto scenico è sempre elevato. La viabilità sul lago è ideale per godere un panorama incantevole, la SS653 “della Valle del Sinni” oltrepassa a nord il bacino (e più a sud il fiume Sinni stesso), viaggiando in direzione della costa tirrenica, sulla sinistra si apre uno scenario gradevole che interessa la diga di Monte Cotugno.

La diga di Monte Cotugno – Diario di Viaggio

“I miei momenti itineranti nelle terre del Sud si perdono nella notte dei tempi, ma questo intrigante luogo di terra e calcestruzzo mancava al personale appello ed ero intenzionato da anni a mettere riparo.
Campo base a Castellaneta Marina, nella Puglia tarantina, in una giornata agostana mi avvio verso il paese di Senise, in provincia di Potenza, attraversando il confine con la Basilicata tra la marina di Ginosa e la storica Metaponto. La temperatura, di per sé poco confortevole, è mitigata nel suo effetto accalorante da una brezza a basso tasso di umidità e leggermente più fresca, così spingermi nelle aree argillose e brulle non mi affligge più di tanto.
Con i due corpi macchina di cui parlerò più avanti, uno dei quali di backup, sono pronto per gli scatti di questo articolo e dell’articolo settimanale su Secret Village.
 

Non particolarmente annunciata dalla strada, la diga di Monte Cotugno si svela con risalendo un colle e attraversando una galleria. La prima impressione incuriosisce: a colpire è più il ponte che la diga in sé, poco appariscente nonostante vanti un primato non trascurabile. La diga di Monte Cotugno è, infatti, la più grande in Europa, tra quelle realizzate in terra battuta.
Il ponte, si percorre in auto e scattare è possibile solo con qualche contorsionismo che non sto a spiegare, ma è percorrendo le terre che si bagnano nel bacino che si colgono le emozioni più intense. Entrambe le strutture sono maestose, certo, ma la diga con la sua graduale salita ed il coronamento semplice, dissimula la propria mole (sempre quella che gli è valsa il primato) che si impone sul fiume Sinni.
“.

Immagine Villaggio su Secret Village

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