Vëllazëria, Festa della Fratellanza tra le comunità arbëreshë a Casalvecchio di Puglia. Le terre montane della Puglia, lì dove le vette dei Monti della Daunia si innalzano al cielo, sono contenitori di storia, luoghi dove il passato è radicato e sapientemente si prepara ad incontrare il futuro. Così, alcuni eventi assumono il compito di tramandare le tradizioni, di trasmettere le emozioni alle generazioni future e far sì che la comunità entri in contatto anche con chi non è originario del posto.
Comunità’ arbëreshë nell’Italia del Sud
L’Italia del Sud ospita una delle minoranze linguistiche riconosciute e tutelate dall’Ordinamento, quella delle comunità arbëreshë, la cui cultura si diffuse nel Meridione (sebbene con alcune eccezioni più a Nord) quando l’età conosciuta come Medioevo si avviava verso il tramonto. La spinta avversaria dell’Impero Ottomano in ottica di conquista delle terre balcaniche, diede impulso ad un moto migratorio verso l’Italia da parte delle popolazioni albanesi, che si consolidarono in piccole comunità sparse. La resistenza offerta gli abitanti dell’Albania in patria, pur salda durante il comando di Giorgio Castriota Skanderbeg, condottiero che eroicamente tenne testa ai Turchi impedendo l’annessione della stessa, fu vinta dopo la morte di quest’ultimo.
Le genti, lasciata la propria terra, si stabilirono in borghi abbandonati, dando vita alle comunità oggi identificate come arbëreshë, con una loro identità culturale e religiosa. Questa identità è ai nostri giorni onorata nella Vëllazëria, Festa della Fratellanza. Gli arbëreshë parlano una loro lingua, che ancora oggi nella maggior parte dei paesi è in uso e che differisce dall’albanese moderno; il credo religioso è anch’esso diverso dalla pratica dell’Albania, di fede islamica, poiché gli italo-albanesi sono legati al rito bizantino. La sede della Chiesa bizantina in Italia alla quale fanno riferimento le comunità albanesi d’Italia, infatti, è quella dell’eparchia di Lungro, in Calabria.
Arbëria
I comuni di identità arbëreshë diffusi nella penisola italiana, conservano un legame antico, espresso nella parola Arbëria, con cui si individua l’area linguistica formata dalle realtà territoriali che appartengono alla minoranza etno-linguistica. Le celebrazioni del legame tra le comunità arbëreshë sopravvivono ad una modernità che talvolta cancella le tracce della storia e la Vëllazëria, la Festa della Fratellanza, rinsalda il rapporto tra passato e presente.
Vëllazëria, Festa della Fratellanza – Diario di viaggio
Dal mio diario di viaggio: Ogni anno Casalvecchio di Puglia, comune del foggiano, si fa luogo di ritrovo delle comunità arbëreshë, un evento dalle radici antiche, ma che tende la mano al domani, consegnando ai giovani il testimone, rendendoli protagonisti. Le giornate sono ricche di spettacoli e performance stimolanti e godibili anche da chi non fa parte delle comunità; la musica e le danze – potremmo dire – non hanno confini geografici e neppure etnici. La fratellanza tra i popoli è espressa dalla partecipazione di delegazioni di comuni italo-albanesi e dell’attuale Albania.
La sfilata in costume, suddivisa per paesi, è un passaggio folkloristico in cui la cultura delle genti arbëreshë colora le vie del paese. I colori predominanti, rosso, nero e bianco, incontrano i pizzi e i merletti dorati degli abiti tradizionali, le gonne accarezzano l’aria durante i volteggi delle danze. Al termine della sfilata, Vallje, ci si riunisce per l’avvicendamento dei gruppi musicali tipici. Gastronomia e convivialità creano la giusta atmosfera di accoglienza ed apertura al visitatore, le vivaci strofe e le coinvolgenti melodie tengono vivo l’interesse verso la Festa della Fratellanza.
Vallje, la sfilata
L’ingresso in Castelvecchio di Puglia è già di buon auspicio, varcata la soglia della piazza musicisti intenti a fare un soundcheck rendono l’aria estiva di fine luglio frizzante, a sera l’esibizione sarà un evento di apprezzabile presenza in termini di pubblico e partecipazione. E’ da poco iniziata la Vallje, il corteo in costume tradizionale, un colorato (di nero, rosso e bianco/color oro) fiume di persone di tutte le età si riversa allegramente tra le vie del borgo.
Capeggiati da Giorgio Castriota Skanderbeg, un figurante che nulla sottrae per somiglianza all’antico condottiero albanese, delegazioni di paesi d’Arbëria e Albania sfilano assieme alle genti di Casalvecchio, in una folkloristica passeggiata animata da ritmi di eco balcanico.
Intenzionato a documentare la contemporanea espressione dell’appartenenza alla comunità arbëreshë mi dirigo di buon passo tra i vicoli, dove piacevolmente rimango sorpreso della componente giovanile dei gruppi. Si susseguono gli scatti e sempre più spesso questi ritraggono ragazzi tra la fanciullezza e l’adolescenza/prima maturità, che gioiosi e sorridenti raccolgono la sfida di testimoniare le origini e renderne partecipi i visitatori.
Le ugole, parafrasando un po’ Paolo Conte, sono in piedi sui pedali e vanno in volata con la copertura dei gregari, rappresentati dagli altri gruppi folkloristici d’Italia e d’Albania, lo show è coinvolgente e vien voglia di ballare assieme a loro. Tengo fede al mio proposito reportagistico, mi avvicino con rispetto al rituale, ma vengo ben presto notato e felicemente invitato fotografare alcuni momenti della Vallje e le opere artistiche che colorano i vicoli di Casalvecchio di Puglia.