Hansel e Gretel ad Acerenza, le più belle fiabe sono ambientate in Basilicata. La Basilicata è luogo di leggende, di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e di fiabe.
I racconti che hanno segnato l’infanzia di ognuno di noi sono ambientati in luoghi fatati, sognanti, che mai si sarebbe portati a pensare siano situati a breve distanza da noi. Il conte Giambattista Basile, nobile di origine napoletana, terminò la stesura del suo libro più celebre, Lo cunto de li cunti, nella città di Acerenza, in Basilicata. Il libro si compone di cinquanta racconti e venne completato nel 1630.
Le sue favole, però, non rappresentano solo l’espressione della fantasia di Giambattista Basile, ma trovano radice nelle tradizioni popolari del Sud Italia campano e lucano, al quale ha applicato due elementi chiave del genere fiabesco, la magia e il lieto fine.
Lo cunto de li cunti e i fratelli Grimm
Lo cunto de li cunti fa sue proprie le usanze tramandate oralmente, le leggende antiche, il misticismo che permea la vita popolare e ne imprime il fascino sulla carta, scrivendo in termini dialettali per fissarne la provenienza.
Il viaggio di Basile attraverso le terre del Sud Italia, la cultura assimilata, i fatti e le leggende prendono vita in un libro che l’autore non vide mai pubblicato, ma che influenzò la più nota produzione fiabesca negli anni a venire.
Ciò nonostante, il manoscritto originale non è mai stato trovato e l’eredità dello scrittore napoletano è riversata nelle versioni, di altri autori, delle sue fiabe. Tra questi, Perrault e i fratelli Grimm. I due linguisti tedeschi, Jacob e Wilhem Grimm, ripresero la fiaba Ninnillo et Nennella, creando Fratellino e Sorellina, che ha forti analogie anche con Hansel e Gretel.
Hansel e Gretel ad Acerenza
Comune denominatore è la presenza dei due fratellini che vivono la loro avventura all’interno di costruzioni collocate tra le distese alberate di una foresta. Giambattista Basile, nel suo scritto originale, lascia delle tracce per ritrovare i luoghi in cui è ambientata la fiaba.
Lo scrittore descrive la foresta di Ninnillo e Nennella, che situata nel territorio di Acerenza.
La natura che attornia il paese del potentino, invero, è rigogliosa e tra le fitte boscaglie non di rado si possono incontrare scorci in cui un folletto sarebbe bene inserito.
La narrazione inserita negli sfondi scenici della Basilicata acquista una forza descrittiva che spinge alla visita dei luoghi che hanno accolto gli scritti, teatri dove le fiabe e le tradizioni che le ispirano avvolgono il visitatore in un’aura di magia.
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