Ponte cardarelli di Isernia, al via i lavori sull’infrastruttura a partire dal 31 marzo. Il Ponte Cardarelli è una delle strutture a cui si pensa quando si parla del capoluogo molisano. La sua storia rimanda ad un momento di apertura della cultura del Molise verso nuovi orizzonti, le cui basi sono quelle dei nuovi collegamenti predisposti sul finire dell’Ottocento. Oggi l’importante opera viaria abbisogna di un rinnovamento per continuare il suo compito.
Ponte Cardarelli di Isernia, al via i lavori
A partire dagli ultimi giorni di marzo sono stati predisposti gli strumenti per eseguire alcuni lavori di riassetto di alcune porzioni della struttura. Il Comune di Isernia, infatti, con ordinanza dirigenziale n.61 del 27 marzo 2025, ha comunicato l’imminente serie di interventi per la “Sistemazione del Viadotto Cardarelli”. Ciò, come seguito alla determina n.2922 del 10 dicembre 2024.
Le opere di ripristino si innestano in un progetto di miglioramento della sicurezza dell’infrastruttura e di potenziamento della fruizione della stessa. Assieme al risanamento del manto percorso dagli automezzi, così, sono stati previsti ulteriori operazioni. Si sta procedendo, come da incarichi dell’Amministrazione di Isernia, alla chiusura del viadotto per due rilevanti ricondizionamenti. In primo luogo, si legge sulle fonti di informazione molisane, la via sarà interessata dal rifacimento dei marciapiedi. L’attraversamento del ponte a piedi, si comprende, non è un argomento di piano secondario, e ne arricchisce le forme di utilizzo. Assieme alla sezione pedonale, una concreta urgenza riguarda i parapetti, ormai logori. Per ridare una forma ottimale al collegamento, anche i contenimenti protettivi necessitano di provvedimenti. Ponte Cardarelli di Isernia, al via i lavori a partire dal 31 di marzo.
Storia del Ponte Cardarelli
La costruzione del Ponte Cardarelli si inserisce in un momento cruciale per la storia del Molise. Lo sviluppo demografico che dalla metà dell’Ottocento si è protratto sino alla metà del secolo successivo, ha comportato una serie di bisogni per la collettività. Isernia, in particolare, ha conosciuto un momento di espansione della popolazione, più che raddoppiata, con ciò affermandosi come centro di interesse di primo piano. La crescente motorizzazione degli spostamenti, inoltre, rendeva inadeguate le infrastrutture preesistenti, comportando l’urgenza di implementare la portata di quelle modificabili di costruirne di nuove.
Il volume di traffico derivante dall’apertura di attività commerciali, richiese l’attraversamento del fiume Sordo con una via rispondesse alle caratteristiche di traffico, anche future. Se è vero che il Molise sarebbe divenuto ufficialmente regione solo nel 1964, è altrettanto reale e forte il sentimento di unità della comunità, che andava ampliandosi. Buona parte del territorio, per altro, era già identificato come entità autonoma con la Provincia del Molise, contado composto di distretti di Campobasso, Isernia e Larino. Il 1963 fu l’anno della divisione della regione di Abruzzi e Molise, identificata nella Costituzione, ma non entrata amministrativamente in vigore. Già sul finire dell’anno, in deroga all’art.131 della Carta, si delinearono le due regioni e nel 1970 entrarono in funzione concretamente.
La struttura
La natura del terreno, a cavallo delle due sponde del fiume Sordo, la tipologia di mezzi, in espansione per numero e portata, comportarono un’attenta progettazione. Si doveva tenere in debito conto sia le caratteristiche geologiche, che una prospettiva di impiego lavorativo crescente. Questo, collegando al meglio la città con il resto del sistema viario della provincia.
Le campate sono armoniose, il Ponte Cardarelli si articola in due ordini di archi a tutto sesto. Il primo, quello che fa da base, è a contatto con il passaggio delle acque e si inserisce nella parte bassa delle sponde del corso. Gli archi superiori poggiano sulla struttura del primo ordine e sorreggono il piano carrabile. Integrato con la natura circostante, è una delle vedute infrastrutturali che più caratterizzano Isernia, assieme al Viadotto Santo Spirito, destinato al traffico su rotaie.
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