Castello di Deliceto, verso una nuova vita del simbolo paesano. Il gioiello architettonico del borgo pugliese insiste sul promontorio che domina la vallata. Per il forte, è notizia di questi giorni, si intravede una nuova alba, fatta di interventi volti a renderne i locali fruibili per attività culturali, donando fresca linfa al castello.
La nuova vita del Castello di Deliceto
Stando a quanto si legge sulle pagine di Foggia Today, il finanziamento stanziato dal Ministero della Cultura, servirà a dare nuova vita al castello di Deliceto, che ospiterà un museo archeologico. L’ala nord-est della struttura vedrà i suoi spazi utilizzati per collocare i reperti che nel tempo sono stati rinvenuti durante le operazioni di scavo. Gli stessi, così, potranno assolvere al loro compito di testimonianza fisica del passato dell’area del foggiano e della Daunia, così contribuendo alla riscoperta dei luoghi e della loro storia, in una cornice prestigiosa.
Le opere, stando all’articolo, saranno orientate al rispetto del castello di Deliceto, senza alterazioni che ne compromettano il fascino e senza che le dotazioni tecnologiche, che non mancheranno, possano minare la bellezza di una così antica dimora.
Accessibilità al castello
Una particolare attenzione sarà indirizzata verso l’accessibilità del museo e dei servizi offerti all’interno del forte, potendo contare sulle predisposizioni utili per il superamento delle barriere architettoniche che un maniero del XI secolo può presentare e che neppure gli interventi dei secoli successivi avrebbero, ovviamente, mitigato. Così, a mezzo di un primo elevatore, si potrà oltrepassare il limite connaturato alla scala con cui si accede all’edificio; un secondo ascensore renderà accessibile l’area sotterranea, permettendo la visita completa delle meraviglie offerte dal fortilizio.
Castello di Deliceto, il progetto
Il progetto che ruota attorno al castello di Deliceto non si ferma ad una – pur ambiziosa e lodevole – opera di miglioramento dell’offerta culturale, ma amplia il suo ruolo di promotore delle necessità di valorizzazione del territorio e del patrimonio. Il castello di Deliceto e la sua nuova vita, saranno al centro di una iniziativa di rivalutazione del borgo e della provincia di Foggia. Questa, infatti, è troppo spesso in ombra sebbene sia luogo di tradizione, storia e fabbricati da salvaguardare.
Le somme destinate al maniero si compongono del milione di Euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura e dagli ulteriori centomila Euro che il Comune di Deliceto ha individuato quali sostanze per il finanziamento delle attività. I lavori si inseriscono nel più ampio progetto denominato “Mystica Harmonia – Deliceto dalle stelle in una grotta, per aspera ad astra”, di Learning Cities, avente ad oggetto il potenziamento delle competenze e delle strutture al fine di dare slancio alla cultura del paese e rafforzarne l’offerta a livello turistico. Questo, a partire dalla definizione di una strategia di destinazione turistica di Deliceto, organizzando workshop con esperti e formando gli operatori.
Il monumento, inoltre, sarà casa dell’Archivio della Memoria Viva, che attraverso la digitalizzazione dei documenti si propone come polo etnoantropologico.
Castello di Deliceto, prima della nuova vita – Diario di Viaggio
Alcuni mesi fa noi di Secret Village ci siamo recati in visita al Castello di Deliceto, prima della nuova vita che lo attende. Il forte del borgo foggiano è una traccia del passato scritta sulla pietra, dove ogni blocco lapideo conserva un pezzo di storia e lo tramanda. Il risultato è una stratificazione di fasi storiche e dominazioni celebri, dove ognuna ha portato con sé innovazione strategica e accorgimenti che appaiono oggi sommati. Al fortilizio di origine normanna, dunque, si sono aggiunti ambienti, forme, che nel periodo di signoria sveva ed angioina hanno raggiunto il culmine, decretando le odierne fattezze del castello di Deliceto.
E’ un luogo che conquista, la sua pianta quadrangolare disegna un trapezio, con le mura che si ergono sulla collina, superate dal dongione e interrotte dalle due torri cilindriche simbolo dell’architettura militare angioina. Le stesse, contraddistinte da una ampia scarpata, erano la postazione più efficace di avvistamento e di monitoraggio delle terre pugliesi a confine con la Campania avellinese.
Mentre scattavo alcune fotografie, che sarebbero servite per corredare il testo del segreto e questo articolo, mi sono reso conto che la corte mi appariva ancor più ampia di quanto sembrasse dall’esterno. Pur se le difese murarie conservano lo spessore che doveva reggere gli assalti più duri, all’interno lo spazio è tale spingermi ad immaginare la vita in questo luogo. L’ho pensato brulicante di gente, alle prese con il quotidiano e con gli assedi, un continuo scalpiccìo attorno alla cisterna dell’acqua, tra i locali ricavati, al sicuro dalle incursioni avversarie.
Proteso verso il futuro, il castello di Deliceto, dall’alto del promontorio roccioso che occupa, guarda la colorata Puglia del foggiano e della Daunia, continuando a simboleggiarne il valore storico.
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