Il cammino di San Benedetto è un viaggio nella sacralità dei luoghi che hanno caratterizzato la vita del religioso, un itinerario che si snoda attraverso le incantevoli terre dell’Umbria e del Lazio, regioni dagli scenari naturali senza tempo.
San Benedetto nacque a Norcia ed il paese umbro rappresenta la prima tappa del percorso, che termina a Montecassino, lì dove si spense, dopo aver fondato il famoso monastero.
Ognuna delle tappe ricorda e custodisce un avvenimento importante dell’esistenza del santo nursino, mettendo in contatto il viaggiatore con gli aspetti fondamentali dello spostamento. Viaggiare non è solo sinonimo di movimento per raggiungere un luogo, per colmare la distanza tra un punto A e un punto B, ma di una più intensa attività di indagine del significato che ognuno dà al cammino, in connessione con la cultura, le tradizioni, colori e storia dei luoghi. L’incontro di persone, lo scambio di vedute, di usi, costituiscono un altro tassello importante della peregrinazione.
Subiaco
Tappa centrale del cammino di San Benedetto, di grande rilievo nella storia del religioso nursino, è quella di Subiaco, comune laziale situato ad est di Roma, alle pendici dei Monti Simbruini. Nel territorio del borgo questi visse all’incirca trent’anni, durante i quali si dedicò alla diffusione del Verbo e della regola benedettina, attraverso la istituzione capillare di monasteri.
A Subiaco, sulla Via dei Monasteri, sono presenti due luoghi grande respiro spirituale e storico, oltre a godere di fascinose architetture.
Il santuario di Santa Scolastica
Il primo è il monastero di Santa Scolastica, sorella di Benedetto da Norcia, complesso celebre nel quale si avviò, nel XV secolo, il processo di stampa a caratteri mobili, ancora inedito in Italia. All’interno delle mura è presente una prestigiosa biblioteca, nella quale sono custoditi scritti di valore storico inestimabile.
Il santuario del Sacro Speco
Il santuario del Sacro Speco, dedicato a San Benedetto, posizionato risalendo la bellissima Via dei monasteri, si compone di una parte realizzata scavando la roccia circostante la grotta dove dimorò San Benedetto (a cui è intitolato il monastero) ed un’altra porzione esterna, di splendida veduta romaico-gotica. Gli affreschi ammantano d’arte gli ambienti della struttura, che comunica profonda spiritualità.
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